Il regista Di Biasio all'ESU di Padova






Appuntamenti con il Cinema a Padova da parte del circolo ESU.
Con il ciclo "Alla ricerca di uno stivale perduto. Sulle tracce della cultura italiana" abbiamo voluto suggerire uno spaccato di quella che è la realtà della produzione cinematografica italiana concentrandoci su quella del genere Documentario. Abbiamo incontrato Gianfranco Pannone che ci ha raccontato le peripezie necessarie e mai sufficienti per realizzare un prodotto scomodo alle istituzioni. Creare un film in Italia è un'avventura piratesca, come le stesse parole di Pannone suggeriscono, "Arrangiamoci e si salvi chi può". In un sistema complesso e frammentato come quello italiano, dove le fonti di finanziamento e quindi di sostentamento del cinema e di chi fa cinema sono tante, poco efficienti e confuse, fare un film è una scelta di vita e il prodotto finito porta con se l'esperienza di una ricerca che ha del profondo e del fantastico. Con il documentario possiamo indagare questa realtà che sfugge, che si nasconde dietro legislazioni mal scritte ed ermetiche, dietro "le faremo sapere" beffardi e rassegnati all'indigenza. 

L'ultimo incontro del ciclo Mondayscreen si sposta in golena, in occasione del Summer Student Festival. Il regista e scrittore Daniele Di Biasio verrà a raccontarci la sua personale esperienza proponendo un dibattito su cosa può e cosa deve fare il cinema per la cultura italiana. In seguito all'incontro, verrà proiettato all'aperto il suo film Via Dell'Esquilino.





Sito Web del Mondayscreen:

Sito Web del Summer Student Festival:


Via Dell'Esquilino di Daniele Di Biasio

anno: 2005
durata: 48 min.
produzione: IndigoFilm

 
Sinossi
Entrando la prima volta nell’Istituto Manin, ci si può sentire disorientati. I migliaia di studenti che lo frequentano sono in maggioranza migranti di tutte le età, etnie e religioni. Hanno storie diverse, ma hanno in comune la volontà di imparare la lingua italiana, per poter comunicare ma anche per conseguire la licenza media.
Bahari ha sedici anni, è appena arrivato dal Bangladesh e non parla una parola di italiano. Supererà il suo disagio attraverso piccole conquiste quotidiane. Sangely è una ragazza cingalese che studia perché vuole diventare un’infermiera. Le loro storie si intrecciano tra i banchi di scuola con quelle di Sardò, profugo afgano, giunto in Italia attraverso l’Iran e la Turchia, Adamo rifugiato della Costa D’Avorio che nel suo Paese faceva il meccanico, Laura, ragazza ecuadoregna che porta con sé la sua bambina Priscila e di tanti altri…

Biografia del regista

Sceneggiatore e regista per il cinema e la televisione. Ha realizzato il corto "Codici" 1998, i documentari "Pesci Combattenti" 2002, "Via dell'Esquilino" 2005, "Soltanto un nome nei titoli di testa" 2008 e "Figli del deserto" 2010. Laureato in Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea all'Università La Sapienza di Roma. Si è diplomato in Regia e Sceneggiatura con un corso biennale tenuto da G. De Santis e Ugo Pirro. Ha scritto soggetti e sceneggiature per la televisione (Gennarino il Mastino, Ballerine e Radio airbag), ha collaborato come critico letterario e cinematografico con riviste e quotidiani (Avvenimenti, America Oggi, ecc...). E' autore di un libro di racconti (Prossima destinazione), edito da Manni Editore.

Ecco una clip del precedente film  "Soltanto un nome nei titoli di testa":



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