Va pensiero, il fim
"Tante volte quando si parla della diversità, si tende a non raccontare le persone, come se lì dentro non ci fossero dei sentimenti. Questo capolavoro è un contributo al cambiamento culturale che dovrebbe avvenire, che sta già avvenendo"
la Ministra Cecyle Kyenge
Venerdì 10 gennaio 2014 durante la lezione di Filmologia (Farah Polato) avrà luogo la proiezione di Va' pensiero, di Ymer Dagmawi, alla presenza del regista.
L'incontro è aperto a tutti, fino ad esaurimento dei posti.
Palazzo Liviano, aula S, ore 14.30
Va' Pensiero, storie ambulanti Trailer from AMM on Vimeo.
Sinossi
Va’ pensiero è il racconto incrociato di due aggressioni razziste a Milano
e Firenze e della complicata ricomposizione dei frammenti di vita dei
sopravvissuti. Milano: Mohamed Ba, 50 anni, griot, attore e educatore
senegalese residente in Italia da 14 anni, viene accoltellato il 31 maggio
del 2009 in pieno giorno, nel centro di Milano. Firenze: Mor e Cheikh,
immigrati anche loro dal Senegal e residenti a Firenze, vengono colpiti il
13 dicembre 2011 mentre sono al lavoro al mercato di San Lorenzo. Le
storie dei tre protagonisti s’incrociano nel racconto delle loro
drammatiche esperienze di vita e, malgrado tutto, le loro speranze di
continuare a vivere in Italia, con la continua paura e incertezza di
incrociare uno sguardo o un gesto che li riporti al momento
dell’aggressione. Il regista Dagmawi Yimer, rifugiato dall’Etiopia,
racconta la violenza dal punto di vista di chi l’ha subita.
Note di regia
“Géwel, in Wolof, significa fare un cerchio intorno a una persona. Il
griot è colui che ha il dono della parola e tramanda le memoria del
gruppo, è un poeta, un cantastorie. Attraverso le sue metafore, il griot
accompagna il racconto degli avvenimenti partendo da un passato remoto che
sembra continuare a perseguitare le vittime. L’aggressione che hanno
subito i protagonisti del film mi colpisce non solo in quanto tale, ma
perché rivela la fragilità della condizione migrante in Italia. Non volevo
fare scoop, ma raccontare le emozioni, le paure, i tentativi di rinascita,
di chi, da un giorno all’altro, scopre di essere vittima di un odio
omicida soltanto per il proprio colore della pelle. Un film che aiuti il
‘migrante’ ad uscire dall’anonimato e l’opinione pubblica a riscoprire
l’uomo dietro la vittima”.
Il regista
Dagmawi Yimer (Addis Abeba, 1977) dopo studi di giurisprudenza, nel novembre 2005, nel clima di instabilitàpolitica e violenze successivo all'esito delle elezioni politiche,abbandona l'Etiopia. Giunge a Lampedusa il 30 luglio 2006 dopo averattraversato Sudan e Libia. A Roma, presso il centro Asinitas inizia lasua esperienza registica. Tra le sue opere "Il deserto e il mare" (2007 realizzato con altri cinque migranti), il pluripremiato "Come un uomo sulla terra" (2008 con Andrea Segre e Riccardo Biadene - produzioneZaLab), C.A.R.A Italia (2010), Soltanto il mare (2011)
Scheda film
56’, colore; italiano con sottotitoli per il wolof e versione con
sottotitoli in inglese; formato: Blue Ray, DVD; Aspect ratio: 16:9;
immagine: HDV; sound: 5:1.
Per avere ulteriori informazioni potete visitare il sito: Va' pensiero
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Per avere ulteriori informazioni potete visitare il sito: Va' pensiero
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